“Chiuditi a riccio”

Sono particolarmente in difficoltà ad ammettere che, col passare del tempo, trovo questo frammento di Boris sempre meno ilare e grottesco e sempre più adeguato ai tempi.

Ogni mattina mi sveglio e sento un leggero fremito di paura nel prendere il dannato smartphone e aprire i siti dei principali quotidiani. Un fremito di paura, alleviato solitamente dall’ennesima paginata di notizie ordinarie o (nel caso dei quotidiani italiani) semplicemente spazzatura.

Ogni tanto però arriva la mazzata, come stamattina: l’ennesimo episodio di una guerra in corso da prima che io nascessi, che sono abbastanza sicuro non si concluderà prima della mia morte.

Queste notizie orribili ovviamente sono solo picchi acuminati che emergono feroci da un costante sottofondo di schifo e merda che, più o meno indiscriminatamente, permea i canali di informazione, le reti sociali e la nostra vita online.

L’ironia è, appunto, che più vado avanti con gli anni e meno trovo ridicolo il personaggio di Duccio. E forse gli autori di Boris non avevano pensato a questo risvolto, e si ritrovano profeti involontari di un epoca confusa.